LA TECNICA

Col passare degli anni ho integrato le tecniche apprese dal metodo Rolfing con approcci più soft e più progressivi, oltre che più voluminosi in termini di manovre eseguite nello stesso tempo. Ho riscontrato alcune limitazioni quando si lavora con persone anziane o individui con bassa soglia di attivazione del dolore (ad esempio fibromialgiaci), quindi preferisco aggiungere un lavoro di preparazione che mira a scaldare i tessuti prima di eseguire manovre dirette e decise, per dare tempo di ammorbidire le adesioni fasciali più ostiche e cronicizzate. Il lavoro di questo tipo ha una cadenza diversa dai massaggi come svedese o decontratturante: le manovre sono lente e lunghe, oltre che pesanti e decise, si applicano sia in posizioni classiche statiche che in posizioni in movimento (eseguite da me o attivamente dal cliente). Si opera anche in posizioni non canoniche, come la posizione laterale. Tutto questo porta alla conseguenza che un massaggio miofasciale consuma fisicamente più tempo rispetto ad uno classico.